
Per il Serse prodotto da Reggio Emilia Teatri, Piacenza, Modena e Ravenna mi sono occupato dei Visual dell'opera.
Il Serse inizia con un aria dedicata ad un albero, un platano; sotto le cui foglie il giovane imperatore canta "Ombra mai fu"
Insieme a Michele Fornasero, Giandomenico Musu e Fernando Rossi (Indyca) ho seguito un anno della vita dell'albero più vecchio di Torino: un platano che si trova nel parco della tesoriera e che è stato piantato nel 1738, lo stesso anno in cui Handel scrisse Serse.
Lo abbiamo filmato in varie stagioni: verde e pieno di foglie d'estate, illuminato dai lampioni in una notte di primavera, rosso come una ciliegia durante l'autunno e coperto di neve d'inverno.
Insieme a Michele Fornasero, Giandomenico Musu e Fernando Rossi (Indyca) ho seguito un anno della vita dell'albero più vecchio di Torino: un platano che si trova nel parco della tesoriera e che è stato piantato nel 1738, lo stesso anno in cui Handel scrisse Serse.
Lo abbiamo filmato in varie stagioni: verde e pieno di foglie d'estate, illuminato dai lampioni in una notte di primavera, rosso come una ciliegia durante l'autunno e coperto di neve d'inverno.
Nell'opera erano in scena una trentina di ragazzi di Reggio Emilia, che durante un percorso di Laboratori sono stati preparati a stare in attenzione in scena. Ho filmato i loro primi piani muti ed espressivi, fatti di sguardi, sorrisi, incertezze, che Giulietta Vacis ha montato per rappresentare " il gioco a rimpiattino di amanti scornati, di anime dolenti, di farneticazioni amorose, di eccitazioni fugaci…” di cui è fatta la trama del Serse.
Mi sono poi occupato del montaggio e della post produzione dei video. In fase di progettazione ho inoltre collaborato con lo scenografo Roberto Tarasco realizzando i bozzetti di scenografia




Il "Serse" si articola su tre piani: orchestra, sollevata dal piano platea e quindi maggiormente visibile, cantanti in proscenio e sul palcoscenico uno schermo su cui si proiettano immagini e una trentina di ragazzi e ragazze, che creano una una sorta di “scenografia vivente”: il loro coinvolgimento parte dalla partecipazione a un percorso laboratoriale basato sulla "Schiera", una tecnica di formazione e di allenamento dell'attore.
Qui sotto alcuni bozzetti di scenografia che ho realizzato collaborando con lo scenografo Roberto Tarasco.








